Camporosso in epoca romana

Camporosso in epoca romana

E' stato accertato che Camporosso in epoca romana veniva chiamato Bilanchinum.

A Camporosso, sullo spartiacque tra Tagliamento e Gail, sono stati rinvenuti resti miliari, un'epigrafe ricordante una statio anonima e, nel 1910, un sarcofago della figlia di un Ernzinnus scrutator stationis Bilachiniemis, il quale cioè controllava le merci passanti per Bilanchiunum.

I Romani infatti crearono a Camporsso la statio Bilachinensis, che faceva parte del sistema di controlli doganali lungo la strada diretta verso il Norico e precisamente a Virunum (Zollfeld presso Klagenfurt), centro amministrativo della provincia e quindi a Lauriacum, sul Danubio.

La stazione Bilachinensis faceva parte della grande circoscrizione doganale dell'Illirico (Publicum Portorium Illyrici), istituita intorno al 10 d.C. ed estesa, verso la metà del II sec. d.C., a tutte le regioni delle Alpi orientali, dell'arco adriatico e del basso corso del Danubio.

Successivamente nei pressi della stazione si sviluppò un abitato che rivestì un ruolo importante almeno fino alla tarda età imperiale.

Per quanto riguarda i reperti archeologici rinvenuti, che testimoniano sia la presenza della stazione doganale sia il Mitreo, alla fine degli anni settanta vennero evidenziate due zone archeologiche, una a carattere funerario e l'altra, collegabile con l'abitato antico situato in via Molino, dove, durante gli scavi per realizzare una abitazione, furono rivenuti frammenti di iscrizioni e di sculture riferibili a Mitra. Era un'antichissima divinità persiana, personificava la luce solare fecondatrice della natura. Essendo il sole 'un dio che tutto vede', Mitra giudicava le azioni degli uomini, per cui i fedeli del dio dovevano aspirare a un'assoluta purezza e integrità morale, per non incorrere nella sua ira.

Negli scavi del 1982, venne alla luce anche una parte di un Mitreo, formato da due ambienti.

Numerose sono le iscrizioni che gettano luce sull'organizzazione e sulla storia dell'antica stazione doganale.

Tra queste, una menziona due schiavi, un amministratore (vilicus) di nome Telesphorus e un controllore (contrascriptor) di nomeAmandus, che ricordano un importante appaltatore privato della circoscrizione doganale dell'Illirico attivo negli anni centrali del II sec. d.C. circa, C. Antonius Rufus, noto anche ad Aquileia e in altre stazioni della circoscrizione doganale dell'Illirico.

Presso la sede della Vicinia di Camporosso è stato allestito l' antiquarium in cui sono esposti i reperti rinvenuti in occasioni degli scavi realizzati nel secolo scorso.